Monterosso un mare di libri

Al via la VIIª Edizione del salotto letterario delle Cinque Terre in programma nei mesi di luglio, agosto e settembre 2023 nel centro storico di Monterosso al Mare (SP), tra il Molo dei Pescatori, Piazza Garibaldi e lo Scoglio del Corone. Una serie di incontri a ingresso libero e gratuito con i maggiori scrittori di narrativa e saggistica italiana.


La manifestazione è organizzata dal Comune di Monterosso al Mare e dal Consorzio Turistico Cinque Terre, con il sostegno del Parco Nazionale delle Cinque Terre, dei Cantieri Navali San Lorenzo, della Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana e di Confartigianato; la collaborazione della Pro Loco di Monterosso e della CNA, l’ausilio tecnico di Res Comunicazione. Il direttore artistico di Monterosso Un Mare di Libri è il giornalista e scrittore spezzino Marco Ferrari.

Per partecipare come pubblico a Monterosso Un Mare di Libri 2023 non è necessaria alcuna prenotazione. L’ingresso alle serate è è libero e gratuito fino a esaurimento posti. L’apertura dei luoghi di evento è alle ore 20.30. Capienza massima 200 posti a sedere e 30 in piedi.

Statua di San Francesco a Monterosso
“Per ogni luogo c’è un racconto,
un filo che ricama una trama.
A volte porta lontano,
ma più spesso fa tornare vicino.”
Il calendario degli

Eventi 2023

Consulta il calendario completo degli eventi: giorni, orari, autori e informazioni sui libri in programma per i mesi di luglio, agosto e settembre 2023.

In caso di mare mosso gli eventi si terranno in Piazza Garibaldi sempre a Monterosso al Mare.

Scarica il programma 2023

Tutti gli eventi di

Luglio 2023

Chiesa di Monterosso

Il depistaggio perfetto

Utet

Qualcuno visse più a lungo

La favolosa protezione dell'ultimo padrino
Feltrinelli

"Sulla strage di via D'Amelio si è consumato il più grande depistaggio della storia d'Italia, il culmine di quei misteri che hanno inquinato la vita della nostra Repubblica. Ma se il depistaggio fosse una necessità del potere e la storia nient'altro che una successione di fake news?" Quando, il 19 luglio del 1992, un'autobomba distrusse via D'Amelio a Palermo uccidendo il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta, il depistaggio che mirava a nascondere colpevoli e mandanti era già iniziato. E sarebbe continuato per più di vent'anni.

Milano, primi anni settanta. A nord-est, vicino al Parco Lambro, sorge Milano 2. Palermo, 1982. Un costruttore edile sconosciuto muore ucciso in un agguato. È uno dei primi di una sanguinosa guerra civile. Dopo di lui muoiono altre diecimila persone. L'uomo aveva investito i suoi soldi nelle banche di Michele Sindona. I suoi figli sono i fratelli Graviano. Il loro capo è Giuseppe, soprannome Madre Natura. A vent'anni prende il comando. Deve gestire un patrimonio enorme, difendere la famiglia nella guerra, guidare il suo esercito. Ce la farà? Può un ragazzo giovane, da solo, tenere testa alla tempesta finanziaria che sta scuotendo l'Italia? Dalla sua parte ha il governo "militare" del più grande quartiere di Palermo, il Brancaccio in cui Cosa Nostra domina incontrastata. Si allea con i corleonesi e con i servizi. Capaci e via D'Amelio, 1992. Giuseppe Graviano schiaccia personalmente il telecomando di via d'Amelio. Curiosamente, nessuno l'aveva mai sospettato, anche perché vive ormai a Milano. E nessuno aveva sospettato che ci fosse lui dietro alla catena di bombe che nel 1993 hanno portato l'Italia sull'orlo della crisi finanziaria e di un possibile colpo di stato. 1994. Berlusconi scende in campo. Nessuno si accorge dell'arresto di Filippo e di Giuseppe Graviano in un ristorante alla moda di Milano. Tutto, come per magia, finisce. In Italia nessuno più verrà ammazzato. La storia è finita. O forse no. A Palermo un membro della banda Graviano - tale Spatuzza - viene arrestato nel '96 e racconta tutto, smentendo tutta la ricostruzione ufficiale delle stragi. Ma la sua cantata rimane nascosta per dieci anni. I Graviano hanno fatto tutto: Capaci, via D'Amelio, Firenze, Milano, Roma, Maurizio Costanzo, i due carabinieri di Reggio Calabria. E perché? Dal 41 bis, dove sono ormai da trent'anni, i Graviano organizzano i loro affari come se niente fosse. Sono ancora giovani. La stirpe deve continuare. Ma una domanda li tormenta: chi ci ha traditi? Gli stessi che ci hanno ordinato le bombe? Già, chi li ha traditi?

Enrico Deaglio

Enrico Deaglio

Laureatosi in Medicina a Torino nel 1971, comincia poi la carriera da giornalista della carta stampata e della televisione negli anni settanta, presso il quotidiano «Lotta Continua», di cui è stato direttore dal 1977 al 1982. Successivamente lavora in numerose testate tra cui «La Stampa», «Il Manifesto», «Epoca», «Panorama», «L'Unità». Tra il 1985 e il 1986 è direttore del quotidiano «Reporter» e collaboratore del quotidiano «La Stampa» di Torino. Alla fine degli anni Ottanta comincia a lavorare come giornalista televisivo per Mixer: segue in particolare le vicende della mafia in Sicilia e viene inviato per programmi di inchiesta in vari paesi. Negli anni novanta conduce vari programmi d'inchiesta giornalistica di attualità su Raitre, tra cui: Milano, Italia (gennaio-giugno '94), Ragazzi del '99 (1999), Così va il mondo, Vento del Nord e L'Elmo di Scipio. Dal 1997 al 2008 dirige il settimanale «Diario». Oltre ad alcune opere di narrativa, ha pubblicato vari libri-inchiesta tra cui La banalità del bene - Storia di Giorgio Perlasca (Feltrinelli), Patria 1978-2008 (il Saggiatore). Tra gli ultimi suoi lavori si ricordano: Il vile agguato (Feltrinelli), Storia vera e terribile tra Sicilia e America (Sellerio), La zia Irene e l'anarchico Tresca (Sellerio), La ferita del secolo scorso (Feltrinelli), La bomba. Cinquant'anni di Piazza Fontana (Feltrinelli), Patria 2010-2020 (Feltrinelli) e Cose che voi umani (Marsilio).
Interviene Emanuele Moggia

Lucio Battisti, il genio invisibile

Paperfirst

Come spiega lo stesso autore, ci sono almeno dieci motivi per scrivere di Battisti: perché è la più grande e geniale espressione italiana del concetto di “canzone popolare”; perché sta all’Italia come i Beatles stanno al mondo; perché credono di conoscerlo tutti, ma in realtà lo conoscono in pochi; perché era un genio: un implacabile costruttore di melodie, ora immediatissime e ora ricercatissime; perché nessuno, tra i miti italiani, ha coltivato così ostinatamente il concetto più assoluto e totale di assenza; perché se ne fregava della politica, ma è stato uno dei più grandi rivoluzionari del Novecento; perché ancora oggi viene chiamato da molti “papà dei cantautori”, eppure “cantautore” in senso classico non lo era per niente; perché quando Mogol gli dava dei testi splendidi sapeva esaltarli, e quando gli propinava dei testi bruttini sapeva esaltarli lo stesso; perché non ha parlato quasi mai, ma ha detto tutto. E, infine, perché Scanzi lo ha sempre adorato.

Andrea Scanzi

Andrea Scanzi

Andrea Scanzi è giornalista e scrittore, autore e interprete teatrale. Si è Laureato in Lettere nel 2000 con una tesi sui cantautori della prima generazione. Giornalista dal 1997, ha cominciato a scrivere per il "Mucchio Selvaggio". Successivamente ha collaborato con "Il Manifesto", "Il Riformista", "L’Espresso", "Rigore", "MicroMega", "Tennis Magazine" e altre testate. Ha scritto su "La Stampa" dal 2005 al 2011, per poi passare al "Fatto Quotidiano". Ha vinto il premio Sporterme 2003, il Coni 2005, e il Durruti 2010. Il primo libro pubblicato è stato l’autobiografia di Roberto Baggio, dei cui testi Scanzi è stato fra i curatori. Poi ha pubblicato con Limina, PeQuod, Giunti, Mondadori e nel 2011 Feltrinelli, con I cani lo sanno. Tra i suoi libri più noti ricordiamo, Elogio dell’ invecchiamento (Oscar Mondadori), Non è tempo per noi, La vita è un ballo fuori tempo, I migliori di noi (tutti Rizzoli), Renzusconi (Paper First), La politica è una cosa seria (Rizzoli, 2019), Il cazzaro verde. Ritratto scorretto di Matteo Salvini (PaperFIRST 2019), Demolition Man (Rizzoli 2021), E ti vengo a cercare. Voli imprevedibili ed ascese velocissime di Franco Battiato (PaperFIRST 2022). Nel 2011 ha portato in tournée lo spettacolo teatrale Gaber se fosse Gaber, da lui scritto e interpretato.

Confessioni di un ex elettore

Pensare con la propria testa all'epoca del governo Meloni
Paperfirst

Ci siamo davvero chiesti chi fossero i 22.840.317,5 cittadini italiani (il 44,90%) che alle Politiche del 25 settembre 2022 non sono andati a votare? E perché lo hanno fatto? Trattandosi di circa metà della popolazione italiana adulta questa Confessione di un ex elettore cerca di cucire le più diffuse pulsioni – razionali, irrazionali, rabbiose, beffarde, ingenue – di tale monumento al non voto. Per esempio, lo sgomento di chi dopo aver votato per una vita a sinistra un brutto giorno si risveglia fan di Giorgia Meloni. Quanto all’autore si riconosce in quel cittadino tormentato, diviso, dimezzato, scisso tra una lunga consuetudine ai seggi e la tentazione di starne lontano. Soprattutto, in seguito al suicidio-catastrofe del centrosinistra che ha spianato la strada al governo Meloni. Un pamphlet che è una Confessione allargata con una certa dose di contaminazione di generi dentro una notevole confusione. Lo stesso trambusto interiore che ci agita in parecchi.
Antonio Padellaro

Antonio Padellaro

Giornalista e saggista italiano (n. Roma 1946). Laureato in giurisprudenza, nel 1968 è diventato giornalista professionista, lavorando per l’ANSA. Ha lavorato per il Corriere della Sera dal 1971 al 1990 come redattore e responsabile della redazione romana. Nel 1990 è stato assunto da L’Espresso di cui è stato vicedirettore. Nel 2001 è passato a lavorare per L’Unità, di cui ha ricoperto il ruolo di direttore dal 2005 al 2008. Dal 2009 al 2015 è stato direttore de Il Fatto Quotidiano, quotidiano che ha contribuito a fondare, e dallo stesso anno è Presidente della Società Editoriale il Fatto ed editorialista del giornale. Tra le sue pubblicazioni: Senza cuore. Diario cinico di una generazione al potere, 2000; Non aprite agli assassini. Il caso Fenaroli e i misteri italiani, 2001; Il libro nero della democrazia. Vivere sotto il governo Berlusconi, con F. Colombo, 2002; Io gioco Pulito, 2009; Il Fatto personale, 2016; C'era una volta la sinistra, con S. Truzzi, 2019; Il gesto di Almirante e Berlinguer, 2019; La strage e il miracolo. 23 gennaio 1994 Stadio Olimpico, 2020; Confessioni di un ex elettore, 2023.
Interviene Filippo Paganini

Il cielo bruciava di stelle

La stagione magica dei cantautori italiani
Mondadori

Questa storia comincia il 27 agosto 1979, il giorno in cui i banditi sardi rapiscono Fabrizio De André e Dori Ghezzi, e si conclude il 21 settembre 1981, con l'uscita de "La voce del padrone", il più famoso album di Franco Battiato. Sono poco più di due anni, ma esplodono di straordinaria intensità. Un vero e proprio periodo magico, un'età dell'oro per la musica italiana in cui i più eccezionali e talentuosi autori della canzone vivono i momenti cruciali della loro avventura dentro la storia del nostro Paese. Il racconto si svolge come un diario di eventi, in un'incalzante cadenza cronologica che intreccia le storie di vita e di musica di nove protagonisti: Fabrizio De André, Lucio Dalla, Vasco Rossi, Lucio Battisti, Francesco De Gregori, Pino Daniele, Franco Battiato, Francesco Guccini e Rino Gaetano. Storie che in quegli anni s'incrociano continuamente anche con quelle di altri importanti artisti della canzone d'autore come Gianna Nannini, Edoardo Bennato, Paolo Conte, Giorgio Gaber, Roberto Vecchioni, Antonello Venditti e altri. Storie che, soprattutto, si intrecciano agli eventi più significativi della storia d'Italia: un Paese che, reduce dallo choc dell'assassinio di Aldo Moro, è in profonda trasformazione, lacerato tra la fine degli anni di piombo e gli inizi dei ruggenti anni Ottanta.

Gino Castaldo

Gino Castaldo

Critico musicale fra i più noti in Italia, da oltre 40 anni narra con immagini e parole la storia dei grandi nomi della musica italiana e internazionale. Giornalista de La Repubblica dalla fondazione del giornale nel 1976, durante la sua carriera ha intervistato tutti i giganti della musica – da Bob Dylan a Paul McCartney, da Lou Reed a Bruce Springsteen – e oltre al supplemento Musica!, ha curato numerose iniziative editoriali per il Gruppo Espresso, tra cui collane discografiche come “La storia del Jazz e l’America del Rock”. Insieme a Ernesto Assante dal 2011 al 2017 ha condotto Playlist su Radio Capital, è stato autore di programmi musicali su Radio Tre e per Radio 2 ha svolto importanti cicli di narrazioni musicali, alcuni live dal titolo Let’s play, mentre dal 2018 conduce con Ema Stokholma Back2back.  Nel 2021 ha condotto dieci puntate di Magazzini Musicali su Rai2 e fra i suoi libri più recenti ricordiamo Il romanzo della canzone italiana (Einaudi, 2018), Lucio Dalla (Mondadori, 2021) scritto con Ernesto Assante e Il cielo bruciava di stelle. La stagione magica dei cantautori italiani (Mondadori, 2023). Da oltre dieci anni porta nei teatri e nelle più belle piazze italiane le sue na

Il serpente e il faraone

Mondadori

"Dalle sabbie dell’Egitto del faraone eretico Akhenaton sino ai tragici eventi del Novecento, una storia il cui filo rosso ha inizio nella tomba di un re bambino vissuto quasi tremila e cinquecento anni fa. 4 novembre 1922: nella Valle dei Re, viene scoperta la tomba di Tutankhamon. La febbre dell’antico Egitto infiamma il mondo intero. L’egittologo Howard Carter e il suo finanziatore, il conte di Carnarvon, si trovano d’improvviso al centro dell’attenzione e, accanto alla curiosità di scoprire i segreti di una civiltà così lontana e misteriosa, si scatenano ben presto invidie, voci malevole e leggende di maledizioni. In Europa, intanto, nonostante il primo conflitto mondiale sia da poco terminato, sembra si corra incontro a una nuova, terribile guerra. A ravvivare le braci è, in particolare, il crescente antisemitismo, alimentato anche dal servizio segreto zarista, l’Ochrana, che fa redigere un falso documento – i Protocolli dei Savi anziani di Sion – per gettare di¬scredito sulla finanza ebraica. Ma quando le manovre occulte di queste forze eversive sembrano a un punto morto, la scoperta del sepolcro del faraone bambino giunge come una provvidenziale soluzione. Non soltanto per via dei favolosi tesori che contiene, ma anche per i papiri perduti, quei papiri che – a detta dei responsabili della spedizione archeologica, Carnarvon e Carter – «sarebbero stati in grado di stravolgere i fondamenti delle religioni».1341 a.C.: Nasce Tutankhamon, figlio di Akhenaton, il faraone eretico. Crescere a corte per il piccolo erede al trono è un continuo districarsi tra insidie e congiure, ma il peggio accade quando suo padre è costretto a scomparire. Nei pochi anni che gli restano, Tut custodirà gelosamente i papiri segreti che narrano il vero destino del faraone Akhenaton e del fratellastro, l’ebreo Mosè. Una verità preziosa, ma scomoda per il giovanissimo sovrano, suo malgrado al centro di spietate manovre e cospirazioni. Una cavalcata inarrestabile dalle sabbie dei deserti degli antichi egizi alle colline del Mediterraneo alla ricerca del più prezioso tesoro di ogni tempo. Un fiume tumultuoso che corre senza sosta dai fasti dei faraoni alle radici del male del secolo scorso."

Marco Buticchi

Marco Buticchi

Marco Buticchi, il maestro italiano dell’avventura, è nato alla Spezia e ha viaggiato moltissimo per lavoro, nutrendo così anche la sua curiosità, il suo gusto per l’avventura e la sua attenzione per la storia e il particolare fascino dei tanti luoghi che ha visitato. È il primo autore italiano pubblicato da Longanesi nella collana «I maestri dell’avventura » (accanto a Wilbur Smith e Clive Cussler), in cui sono apparsi con grande successo di pubblico e di critica Le Pietre della Luna (1997), Menorah (1998), Profezia (2000), La nave d’oro (2003), L’anello dei re (2005), Il vento dei demoni (2007), Il respiro del deserto (2009), La voce del destino (2011), La stella di pietra (2013), Il segno dell’aquila (2015), La luce dell’impero (2017), Il segreto del faraone nero (2018), Stirpe di navigatori (2019), disponibili anche in edizione TEA, oltre a Casa di mare (Longanesi 2016), un appassionato ritratto del padre, Albino Buticchi. Nel 2020 esce L'ombra di Iside (Longanesi) a cui segue l'anno successivo Il mare dei fuochi (Longanesi). Nel dicembre 2008 Marco Buticchi è stato nominato Commendatore dal Presidente della Repubblica per aver contribuito alla diffusione della lingua e della letteratura italiana anche all’estero.

Tutti gli eventi di

Agosto 2023

Logo Chiesa

La Sibilla

Vita di Joyce Lussu
Laterza

Libro incluso nella cinquina finalista del Premio Campiello 2023 Libro incluso tra i dodici candidati al Premio Strega 2023 Lungo tutto il secolo breve, una donna bellissima e fortissima pensa, scrive, agisce, lotta. Viaggia prima per studio, poi attraversando fronti e frontiere dell’Europa occupata dai nazifascismi: Parigi, Lisbona, Londra, Marsiglia, Roma, il Sud dell’Italia dove sono arrivati gli Alleati. Documenti falsi, missioni segrete, diplomazia clandestina. Joyce, insieme al marito Emilio Lussu e ai compagni di Giustizia e Libertà, sostenuta nelle sue scelte dalla sua famiglia di origine, è in prima linea nella Resistenza. Poetessa, traduttrice, scrittrice, ha sempre coniugato pensiero (prefigurante, modernissimo) e azione. Azione che prosegue nel dopoguerra con la ricerca di poeti da tradurre per far conoscere le lotte di liberazione degli altri paesi, in particolare dell’Africa e del Curdistan. Nazim Hikmet, Agostinho Neto, i guerriglieri di Amílcar Cabral che compongono canti di lotta durante le marce, sono alcuni degli autori che Joyce ‘scopre’ e propone attraverso traduzioni rivoluzionarie.

Silvia Ballestra

Silvia Ballestra

Ha esordito nel 1990 nell’antologia “Papergang - Under 25 vol.3,” a cura di Pier Vittorio Tondelli, ed è autrice di vari romanzi, raccolte di racconti, saggi e traduzioni pubblicati a partire dal 1991. Molti dei suoi libri sono stati tradotti in varie lingue. Laureata in Lingue e Letterature straniere, vive e lavora a Milano. Il suo libro d'esordio è Compleanno dell'iguana (1991), salutato da un vasto successo e tradotto in varie lingue. Vi compariva per la prima volta il personaggio di Antò Lo Purk, un ragazzo abruzzese che non riesce a sopportare l'angustia di Pescara e si trasferisce prima a Bologna poi a Berlino, per scoprire ovunque la stessa frustrazione. Seguí La guerra degli Antò (1992), poi la raccolta di racconti Gli orsi (1994), il libro-conversazione con la scrittrice Joyce Lussu Joyce L. Una vita contro e, a partire dal 1998, la cosiddetta «trilogia di Nina» (La giovinezza della signorina N.N., 1998; Nina, 2001; Il compagno di mezzanotte, 2002). Nel 2003 è uscita la raccolta di racconti Senza gli orsi. Tutto su mia nonna è il suo primo libro pubblicato per Einaudi Stile libero, mentre negli ET è stato ripubblicato La guerra degli Antò. Dai due primi libri Riccardo Milani ha tratto un film, La guerra degli Antò (1999). Nel 2022 esce per Laterza La Sibilla. Vita di Joyce Lussu, libro in seguito candidato al Premio Strega 2023

Intervengono Carola Baruzzo e Emanuela Cavallo

Anticostituzione

Garzanti

Il 1° gennaio 1948 l’entrata in vigore della Costituzione inaugura per l’Italia l’inizio di una nuova era, ponendo le basi di quella che, nell’articolo 1, viene definita per la prima volta una «Repubblica democratica». Nella definizione dei 139 articoli che la compongono, i padri e le madri costituenti si sono posti l’obiettivo di ridefinire il dna del nostro Paese dopo l’esperienza del fascismo, della seconda guerra mondiale e della Resistenza. Eppure, se è vero che il testo della Costituzione riconosce nella realizzazione della pari dignità universale e nella tutela dei diritti i propri obiettivi, è altrettanto evidente quanto spesso i suoi principi non trovino applicazione nella vita di tutti i giorni. Rilevando la distanza tra teoria e prassi, Gherardo Colombo riscrive in modo provocatorio alcuni dei principali articoli del nostro statuto, ne smaschera le mancate promesse, ne illumina i punti ciechi. E offre così l’occasione di rileggere con occhi nuovi il documento fondativo del nostro vivere civile, nonché di riflettere su quale sia la strada da imboccare per costruire una società più giusta.

Gherardo Colombo

Gherardo Colombo

Ex magistrato protagonista di alcune fra le più storiche inchieste giudiziarie del nostro paese, è impegnato in un’intensa attività di divulgatore per la diffusione della cultura della legalità. Nato a Briosco, in provincia di Milano nel 1946, nel 1974 entra in magistratura e da allora fino al 2005 conduce o collabora a inchieste celebri come la scoperta della Loggia P2, l’omicidio dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, i c.d. fondi neri IRI, Mani pulite, i processi Imi-Sir. Lodo Mondadori e Sme. Dal 2005 svolge le funzioni di giudice presso la Corte di Cassazione. Da magistrato partecipa come relatore a convegni italiani e internazionali su temi come corruzione, finanziamento illecito dei partiti, falso in bilancio, riciclaggio e cooperazione giudiziaria internazionale. Nel 2007 lascia la magistratura e da allora, con l’associazione “Sulle regole”, si dedica alla riflessione pubblica sulla giustizia e sull’educazione alla legalità. Incontra ogni anno circa 50 mila studenti e per questa attività ha ricevuto il Premio nazionale “Cultura della Pace 2008”. È presidente della Garzanti Libri e fa parte della commissione per la riforma dell’ordinamento penitenziario. È presidente della Cassa delle Ammende. È Presidente di UECoop. Tra i suoi saggi più recenti: La tua giustizia non è la mia (con Piercamillo Davigo, Longanesi), Il legno storto della giustizia (con Gustavo Zagrebelsky, Garzanti), La bambina tutta verde (Salani).

Intervengono Emanuele Moggia e Filippo Paganini

La notte di Calvino

Il bambino e le isole: un sogno di Calvino

66thand2nd editore

Un uomo mite, verso la fine della sua breve esistenza, giunge a Sanremo. Si chiama Walter Benjamin e ha con sé pochi bagagli, tra cui una valigia di libri illustrati. Nella città delle palme incontra un ragazzino curioso di nome Italo Calvino. I due si rivedranno tre o quattro volte e parleranno soprattutto di ciò che Walter vorrebbe fargli scrivere: la storia di un bambino e del suo pallone che si perde nei vicoli e oltrepassa i binari della ferrovia. Il bambino non ci sta a lasciare là quel bene così prezioso, e allo stesso tempo non può disubbidire all’ordine della madre: i binari non si attraversano. Che fare? Presto Walter e Italo si saluteranno e non si rivedranno mai più, ignorando che quel bambino, quel doppio evocato dalla fantasia, è diventato reale. E ha un solo modo per recuperare il pallone: seguire i binari, seguire il corso delle storie, cercarne la fine, a costo di metterci tutta una vita e anche di più. Un romanzo evocativo e struggente, un omaggio a quel sogno a occhi aperti che è la letteratura.

Marino Magliani

Marino Magliani

Marino Magliani (Dolcedo, Imperia 1960) è uno scrittore e traduttore. È autore di numerose opere, tra cui ricordiamo: il romanzo storico L'estate dopo Marengo (Philobiblon, 2003) che narra di tre disertori napoleonici, veterani della campagna di Egitto, che portano in Europa una grossa quantità di hashish; Quattro giorni per non morire (Sironi, 2006), ambientato tra il Sud America e la Liguria; Il collezionista di tempo (Sironi, 2007) diviso in quattro parti, infanzia, gioventù e esilio di uno scrittore in Olanda; Quella notte a Dolcedo (Longanesi, 2008 ); La tana degli alberibelli (Pagine sulla Liguria, 2009), vincitore del premio Frontiere-Biamonti; Soggiorno a Zeewijk (Amos editore, 2014); L’esilio dei moscerini danzanti giapponesi (Exorma, 2017). È anche autore di racconti, tradotti in olandese e usciti sulle riviste "Nuovi Argomenti" e "No Reply".

Italo Calvino, il partigiano Santiago

Fusta

A cento anni dalla nascita di Italo Calvino le autrici ricostruiscono la trama intorno all'esperienza diretta e vitale da lui vissuta nella Resistenza, che si svolse nei suoi boschi e nel suo paesaggio e che poi lo accompagnerà per sempre, come dimostra l'insieme delle sue opere. Alla lotta di Liberazione Calvino diede un contributo originale come narratore, testimone e interprete che lo eleva ai vertici della letteratura nazionale della Resistenza, con Beppe Fenoglio, Cesare Pavese, Elio Vittorini, Primo Levi e Luigi Meneghello. In questo libro antologico vengono evocate le sue parole perfette, la sua capacità di cogliere il reale e insieme la visione, nella ricerca costante del senso "di ciò che appare e scompare". Documenti, fotografie, scritti d'archivio, approfondimenti, inediti a corredo dell'opera raccontano di giovani vite, storie politiche e umane della generazione degli anni difficili, scorci di biografie che parlano di impegno per la libertà e la giustizia, per l'affermazione di una civiltà progredita dal punto di vista politico, sociale, economico, culturale.

Daniela Cassini

Daniela Cassini

È stata Libraia e fondatrice di una Casa Editrice dedi- cata ai libri d’epoca. A Sanremo ha ricoperto la carica di Assessore alla Cultura e Turismo. È stata Vice Presidente della Fondazione per la Cultu- ra Palazzo Ducale di Genova. Nell’attuale attività di promotrice culturale, ha cura- to per C.G.I.L. Imperia e A.N.P.I. Sanremo la Mostra “Siamo liberi... la sublime bellezza di questi istanti!” I Giornali della Liberazione a Sanremo (Aprile – Mag- gio 1945) e numerose rassegne letterarie e storiche sui temi della memoria.

voce recitante Roberto Alinghieri Interviene Marco Ferrari

Visita guidata

al Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto nell’orto del convento

La Formula della Creazione

Nel suo nuovo libro, edito da Cittadellarte Edizioni a dicembre 2022, Michelangelo Pistoletto racconta in 31 passi il percorso umano e artistico che lo ha portato a definire la Formula della Creazione. Da lui stesso chiamata anche Formula della Vita. Il libro ripercorre, passo dopo passo, il cammino che l’essere umano ha attraversato creando la religione, la politica, la scienza e le culture della società grazie al fermento germinale dell’arte. In queste pagine si comprende come affrontare il passaggio epocale che l’umanità sta vivendo, fagocitata dalla generale crisi dei sistemi che essa stessa ha creato. Con la Formula della Creazione, Michelangelo Pistoletto ci offre l’opportunità di riconsiderare i cardini della nostra esistenza e ci chiama a una nuova responsabilità verso noi stessi, verso l’altro, verso la natura di cui facciamo parte. È il libro che volta pagina. La regola universale, identificata nella Formula della Creazione, diviene, attraverso il percorso del libro, applicabile in ogni momento della vita quotidiana. È una chiamata a usare la Formula della Creazione per divenire coautori di una nuova società.

Michelangelo Pistoletto
di

Michelangelo Pistoletto

Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933. Inizia a esporre nel 1955 e nel 1960 tiene la sua prima personale alla Galleria Galatea di Torino. La sua prima produzione pittorica è caratterizzata da una ricerca sull’autoritratto. Nel biennio 1961-1962 approda alla realizzazione dei Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la presenza dello spettatore, la dimensione reale del tempo e riaprono inoltre la prospettiva, rovesciando quella rinascimentale chiusa dalle avanguardie del XX secolo. Con questi lavori Pistoletto raggiunge in breve riconoscimento e successo internazionali, che lo portano a realizzare, già nel corso degli anni Sessanta, mostre personali in prestigiose gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti. I Quadri specchianti costituiranno la base della sua successiva produzione artistica e riflessione teorica. Tra il 1965 e il 1966 produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte Povera, movimento artistico di cui Pistoletto è animatore e protagonista. A partire dal 1967 realizza, fuori dai tradizionali spazi espositivi, azioni che rappresentano le prime manifestazioni di quella “collaborazione creativa” che Pistoletto svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e settori sempre più ampi della società. Tra il 1975 e il 1976 realizza nella Galleria Stein di Torino un ciclo di dodici mostre consecutive, Le Stanze, il primo di una serie di complessi lavori articolati nell’arco di un anno, chiamati “continenti di tempo”, come Anno Bianco (1989) e Tartaruga Felice (1992). Nel 1978 tiene una mostra nel corso della quale presenta due fondamentali direzioni della sua futura ricerca e produzione artistica: Divisione e moltiplicazione dello specchio e L’arte assume la religione. All’inizio degli anni Ottanta realizza una serie di sculture in poliuretano rigido, tradotte in marmo per la mostra personale del 1984 al Forte di Belvedere di Firenze. Dal 1985 al 1989 crea la serie di volumi “scuri” denominata Arte dello squallore. Nel corso degli anni Novanta, con Progetto Arte e con la creazione a Biella di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e dell’Università delle Idee, mette l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia. Nel 2004 l'Università di Torino gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze Politiche. In tale occasione l'artista annuncia quella che costituisce la fase più recente del suo lavoro, denominata Terzo Paradiso. Nel 2007 riceve a Gerusalemme il Wolf Foundation Prize in Arts, “per la sua carriera costantemente creativa come artista, educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d'arte premonitrici che contribuiscono ad una nuova comprensione del mondo”. Nel 2010 è autore del saggio Il Terzo Paradiso, pubblicato in italiano, inglese, francese e tedesco. Nel 2012 si fa promotore del Rebirth-day, prima giornata universale della rinascita, festeggiata ogni anno il 21 dicembre con iniziative realizzate in tutto il mondo. Nel 2013 il Museo del Louvre di Parigi ospita la sua mostra personale Michelangelo Pistoletto, année un - le paradis sur terre. In questo stesso anno riceve a Tokyo il Praemium Imperiale per la pittura. Nel maggio del 2015 la Universidad de las Artes de L'Avana gli conferisce la laurea honoris causa. Nello stesso anno realizza un'opera di grandi dimensioni, intitolata Rebirth, collocata nel parco del Palazzo delle Nazioni di Ginevra sede dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. Nel 2017 viene pubblicato il suo testo Ominiteismo e Demopraxia. Manifesto per una rigenerazione della società. Nel 2021 viene inaugurato a Cittadellarte l’Universario, spazio espositivo in cui l’artista presenta le sue più recenti ricerche, e nel dicembre del 2022 è pubblicato il suo ultimo libro, La formula della creazione, in cui ripercorre i passi fondamentali e l’evoluzione del suo intero percorso artistico e della sua riflessione teorica.

Intervengono Padre Renato Brenz Verca, Marco Ferrari e Emanuele Moggia

Inaugurazione

Biblioteca conventuale itinerante “Passaggi di vita” e reading poetico di Marco Balzano

Café Royal

Einaudi

Dal Café Royal prima o poi ci passiamo tutti: genitori e figli, donne indaffarate, coppie di amanti e adolescenti spaesati. Davanti al bancone si srotolano relazioni da aggiustare e nuovi incontri, una galleria degli specchi in cui ciascuno può sorprendersi riflesso. Come spesso accade nelle grandi città, i personaggi di questo imprevedibile romanzo corale s'incrociano ogni giorno, si salutano, a volte si confidano e altre si ignorano. Forse non ne sono consapevoli, ma insieme formano una comunità. Via Marghera è una zona elegante e vivace di Milano, affacciata su un'infilata di negozi e boutique. Le giornate nel quartiere scivolano via in fretta: la gente cammina, corre o si ferma al Café Royal. Federico è un medico di base disilluso, che durante la seconda ondata della pandemia vorrebbe solo del tempo per sé; Serena combatte con il trascorrere degli anni e per non pensarci esce con le amiche a mangiare il sushi, mentre sua figlia Noemi diventa ogni giorno piú bella, cinica e indipendente; Giuliano è un prete che sogna di tornare a fare il missionario in Africa; Ahmed è a Milano di passaggio e coglie l'occasione per provare a riallacciare i rapporti con Barbara... Un filo invisibile li lega l'uno all'altro e li rende protagonisti o semplici comparse della commedia umana che ogni giorno va in scena al Café Royal. La limpidezza dello sguardo di Marco Balzano illumina le vite dei suoi personaggi - diversissimi per età, carattere, professione, aspirazioni. Tutti loro però condividono una ferita, piú o meno scoperta, da cui provano a spensierarsi. E cosí li osserviamo da vicino, quasi li spiamo, ci immedesimiamo e a volte facciamo persino il tifo. Fino a quando la serranda del bar cala lentamente come un sipario sulla via, sulle incertezze e le felicità che ci rendono umani. Dopo il successo di Resto qui e Quando tornerò, Marco Balzano continua a fare quello che gli riesce meglio: ci convoca, mostrandoci come siamo davvero.

Marco Balzano
di

Marco Balzano

Marco Balzano (1978) è nato a Milano nel 1978. Per Sellerio ha pubblicato i romanzi: Il figlio del figlio (Premio Corrado Alvaro Opera prima, Einaudi 2022), Pronti a tutte le partenze (Premio Flaiano) e L'ultimo arrivato (Premio Campiello). Per Einaudi ha pubblicato Resto qui (2018 e 2020) che ha vinto - tra gli altri - il Premio Elba, il Premio Bagutta, il Premio Mario Rigoni Stern, e che è stato finalista al Premio Strega e in Francia ha conseguito il Prix Méditerranée. Per Einaudi ha inoltre pubblicato Le parole sono importanti (2019), Quando tornerò (Premio per la Cultura Mediterranea; 2021 e 2022), Nature umane (2022) e Café Royal (2023). Presso Feltrinelli sono usciti Cosa c'entra la felicità? (2022) e Ti ricordi, papà? (2023, con illustrazioni di Riccardo Guasco). È tradotto in piú di trenta Paesi.

Interviene Gabriella Tartarini

Tutti gli eventi di

Settembre 2023

Logo Chiesa

Materia

La magnifica illusione

Feltrinelli  

Di cosa siamo fatti? Cosa tiene assieme i corpi materiali? C’è differenza fra materia terrestre e materia celeste, quella che compone il Sole e le altre stelle? Quando Democrito tra il v e il iv secolo a.C. disse che siamo fatti di atomi furono in pochi a credergli. Per prenderlo davvero sul serio bisognerà aspettare Galilei e Newton nel xvii secolo, ma ci vorranno quattrocento anni di ricerche prima di ricostruire i componenti elementari della materia. Tutto quello che ci circonda – la materia ordinaria che forma rocce e pianeti, fiori e stelle, compresi noi – ha caratteristiche molto speciali. Le proprietà che ci appaiono usuali sono in realtà decisamente particolari, perché l’universo è oggi un ambiente molto freddo la cui evoluzione è cominciata quasi quattordici miliardi di anni fa. Nel libro si scoprirà come fanno le particelle elementari, quelle che compongono la materia, a combinarsi in forme stravaganti per costituire stati quantistici correlati, zuppe primordiali di quark e gluoni, o massicce stelle di neutroni. Si darà risposta alle nuove domande emerse dalle ricerche più recenti: in che senso il vuoto è uno stato materiale? Perché anche lo spazio-tempo può vibrare e oscillare? Possono esistere grani elementari di spazio o di tempo? Quali forme assume la materia all’interno dei grandi buchi neri? Dopo "Genesi" e "Tempo", Tonelli ci guida in un nuovo e sorprendente viaggio nell’attualità della scienza contemporanea, raccontata con il consueto linguaggio semplice e coinvolgente, che permetterà al lettore di guardare all’universo, e forse anche a se stesso, con occhi nuovi.

Guido Tonelli

Guido Tonelli

Fisico italiano, è professore di fisica all’Università di Pisa. Ha partecipato ed è stato portavoce dell’esperimento CMS presso il CERN, che ha portato alla scoperta del bosone di Higgs. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, fra cui il Fundamental Physics Prize, il premio Enrico Fermi e la medaglia d’onore del Presidente della Repubblica. In BUR è disponibile anche La nascita imperfetta delle cose, con il quale ha vinto il premio Galileo per la divulgazione scientifica.

interviene Fabio Lugarini

Come addomesticare un umano

Giunti  

Viviamo su un pianeta infestato dagli umani e alterato a loro immagine e somiglianza. Si tratta di una specie perniciosa, eppure innegabilmente abile e capace – anche se le ragioni che la guidano sono spesso incomprensibili agli occhi di noi felini. Ma, se è vero che non ci sono mai stati tanti primati sulla terra, lo stesso vale per i gatti: è chiaro che noi sappiamo come trattare questi bipedi che, in realtà, sono piuttosto semplici da ammaestrare. Dormirgli addosso, costringendoli lungamente a posizioni scomode; condurli passo passo al mobile dei croccantini; svegliarli nel cuore della notte senza ragione apparente: dietro queste e altre azioni che potrebbero sembrare casuali si celano precise tecniche di domesticazione. E, se avrete la ventura di poter addomesticare il vostro esemplare fin da quando è un cucciolo, potrete guadagnarvi il migliore, più fedele compagno che si possa desiderare. Con un rovesciamento di prospettiva geniale Babas ci offre uno sguardo privilegiato sulla relazione tra felini e umani e svela l’arte con cui, dalla notte dei tempi, i gatti ci scelgono, ci conquistano e finiscono per addomesticarci. Delizioso, acuto e irresistibile: un piccolo capolavoro.

Babas

Babas

Barbara Capponi, in arte Babas (Milano, 1966), è un’artista visiva che si muove in un territorio molto ampio che va dal disegno alla scrittura, dalla scultura alla fotografia. Nella sua ricerca occupano uno spazio importante i retablos, piccoli diorami ispirati alla tradizione messi¬cana, che contengono scene tridimensionali in minia¬ tura, accompagnate da un titolo. Prima di dedicarsi all’arte a tempo pieno è stata art director e direttore creativo in una grande agenzia pub¬blicitaria internazionale, dove ha ideato molte cam¬pagne e personaggi di successo, tra cui il camaleonte Carletto. Parallelamente ha realizzato anche diverse campagne sociali, in particolare per Amnesty Interna¬tional e Lipu, e progetti di carattere artistico, fra i quali la collaborazione con Elio e le Storie Tese. La relazione tra l’uomo e la natura, il legame tra mi¬cro e macro cosmo, la psiche, l’ignoto, la bellezza e la ferocia del mondo, sono alcuni dei temi centrali del suo lavoro, che cerca di affrontare con mano leggera, poesia e umorismo. Vive tra Roma e Monterosso al Mare. www.babaismo.it

interviene Daria Bignardi

Segui e commenta la nostra

Pagina Facebook

“Monterosso un mare di libri” è la Pagina Facebook ufficiale del salotto letterario delle Cinque Terre. Seguici per essere sempre aggiornato sugli eventi in calendario e scoprire qualcosa di più sugli autori e i loro libri.

Sponsor

Comune di Monterosso
Consorzio Cinque Terre
Proloco Monterosso
Parco Cinque Terre
Banca della Lunigiana e Garfagnana
Cantieri San Lorenzo
Confartigianato
CNA
RES Comunicazione
F.A.Q.

Domande frequenti

Gli eventi in calendario sono gratis o a pagamento?

Tutti gli eventi in calendario sono a ingresso libero e non è necessaria alcuna prenotazione. L’ingresso alle serate è è libero e gratuito fino a esaurimento posti. L’apertura dei luoghi di evento è alle ore 20.30. Capienza massima 200 posti a sedere e 30 in piedi.

Posso raggiungere Monterosso in treno?

Il treno è il mezzo più rapido ed economico per raggiungere Monterosso al Mare. Dal 17 marzo al 4 novembre per viaggiare sui treni regionali che fermano alle Cinque Terre (tra le stazioni di Levanto e La Spezia) è possibile acquistare un biglietto a tariffa Cinque Terre, presso tutti i canali di vendita Trenitalia. Maggiori informazioni su tariffe e orari sul sito ufficiale Trenitalia.

Se raggiungo Monterosso in macchina, dove posso parcheggiare?

I due principali parcheggi a Monterosso si trovano in località Loreto (punto di arrivo per l'accesso al centro storico, aperto tutto l’anno) e in località Fegina (aperto da marzo a ottobre). Maggiori informazioni su tariffe e orari sul portale turistico delle Cinque Terre.